\nNon è certamente un mistero, del resto, che la centralità dell’atto amministrativo e delle sue tecniche di redazione – lungi dall’individuazione di concetti teorici, elaborati spesso dalla dottrina sganciandosi dall’autentica realtà quotidiana sottostante – si ricava proprio dalla concreta analisi ordinamentale e dalla verifica della pratica amministrativa.<br />\nIn questo, il volume, giunto alla XIII edizione, prende in considerazione le novità normative intervenute e le mette in stretto collegamento con un impianto e uno strumentario collaudato, caratterizzato da un minuzioso iter descrittivo dei vari elementi formali che compongono un provvedimento, così come delle fasi che conducono alla sua concreta redazione.<br />\nAccanto ad argomenti per così dire “tradizionali” (ma non per questo privi di insidie sul versante operativo), come gli impegni di spesa c.d. armonizzati, o l’inserimento dei dati personali negli atti (in ossequio alle regole sulla loro tutela e protezione), o anche i microacquisti e gli atti di affidamento diretto, ve ne sono molti altri, come quelli scaturenti dalle nuove competenze e dai poteri dei dirigenti e dei responsabili di procedimento previste dal nuovo CCNL, o dal riparto di compiti dettato dal PIAO; né manca, nel testo, l’analisi delle ripercussioni sul piano pratico dettate dall’introduzione dei nuovi controlli, quali, ad esempio, quelli sugli atti di costituzione delle società partecipate (art. 5, comma 3, del TUSP).<br />\nL’intento dell’Autore si palesa immutato rispetto alle precedenti edizioni: fornire una guida ragionata alle modalità pratiche di stesura dell’atto, collegando le nozioni teoriche rilevanti sul punto a quelle più strettamente operative.<br />\nEsso si traduce quindi nell’esposizione minuziosa dei passaggi formali e sostanziali, caratterizzata dalla fusione di elementi teorici e pratici, per giungere a una stesura che renda immune l’atto dai vizi di legittimità di cui troppo spesso è agevole riscontrare, nella pratica, il verificarsi.<br />\nL’opera è completata da un ricco formulario online che contiene circa 200 modelli predisposti dai più qualificati esperti nelle materie degli enti locali.<br />\n<br />\nCon 200 modelli di atti personalizzabili sempre aggiornati fino al 31 dicembre 2023<br />\n<br />\nACCESSO GRATUITO AL CORSO ONLINE Tecniche di redazione degli atti amministrativi (10 ore di formazione)<br />\n<br />\nL’acquisto dell’opera include l’accesso alla versione digitale iLibro che permette: • la consultazione online; • l’utilizzo del motore di ricerca per parola e concetti all’interno del volume; • il collegamento diretto alla normativa (sempre aggiornata e in multivigenza), alla prassi e alla giurisprudenza citate nel testo.<br />\n<br />\nPresentazione, di Luciano Vandelli<br />\n<br />\nPrefazione alla dodicesima edizione<br />\n<br />\nPrefazione alla tredicesima edizione<br />\n<br />\nIntroduzione<br />\n<br />\nOggetto del presente lavoro<br />\n1.1. Profili funzionali<br />\n<br />\n1.2. Profili strutturali<br />\n<br />\nConsigli per l’uso<br />\nParte Prima LA TEORIA DEGLI ATTI E DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO<br />\n<br />\nCapitolo I GLI ATTI AMMINISTRATIVI<br />\n<br />\nDefinizione di atto amministrativo Gli elementi essenziali degli atti amministrativi<br />\n2.1. Il soggetto agente<br />\n<br />\n2.2. L’oggetto<br />\n<br />\n2.3. Il contenuto<br />\n<br />\n2.4. La forma<br />\n<br />\n2.5. La volontà<br />\n<br />\n2.6. Il fine tipico cui l’atto è rivolto<br />\n<br />\nGli elementi accidentali Classificazione degli atti amministrativi<br />\n4.1. In base al soggetto<br />\n<br />\n4.1.1. Gli atti collegiali<br />\n<br />\n4.1.2. Atto semplice e atto composto<br />\n<br />\n4.1.3. Atti del Comune, della Provincia, ecc.<br />\n<br />\n4.1.4. Secondo l’organo agente: il concetto di competenza <br />\n<br />\n4.2. Secondo la volontà<br />\n<br />\n4.2.1. Provvedimenti e meri atti<br />\n<br />\n4.2.2. Discrezionalità amministrativa e discrezionalità tecnica<br />\n<br />\n4.3. In base al contenuto<br />\n<br />\n4.4. In base all’oggetto<br />\n<br />\n4.5. In base alla forma<br />\n<br />\n4.6. In base alla funzione<br />\n<br />\n4.7. In base agli elementi accidentali<br />\n<br />\nCapitolo II I VIZI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI<br />\n<br />\nPatologia degli atti amministrativi Una prima classificazione: nullità, illegittimità, inefficacia<br />\n2.1. La nullità e l’inesistenza<br />\n<br />\n2.1.1. Le conseguenze della nullità<br />\n<br />\n2.2. La classificazione dei vizi di legittimità<br />\n<br />\n2.2.1. L’incompetenza relativa<br />\n<br />\n2.2.2. L’eccesso di potere<br />\n<br />\n2.2.3. La violazione di legge<br />\n<br />\n2.2.4. Le conseguenze dell’illegittimità<br />\n<br />\n2.2.5. L’irregolarità<br />\n<br />\n2.3. L’inefficacia<br />\n<br />\n2.3.1. Le conseguenze dell’inefficacia<br />\n<br />\nLa seconda classificazione: i vizi con riguardo agli elementi essenziali<br />\n3.1. Casi di nullità<br />\n<br />\n3.1.1. Con riguardo al soggetto<br />\n<br />\n3.1.2. Con riguardo all’oggetto<br />\n<br />\n3.1.3. Con riguardo alla forma <br />\n<br />\n3.1.4. Con riguardo alla volontà<br />\n<br />\n3.1.5. Con riguardo al contenuto<br />\n<br />\n3.1.6. Con riguardo alla finalità<br />\n<br />\n3.2. Casi di illegittimità<br />\n<br />\nUna terza classificazione: i vizi di legittimità e i vizi di merito<br />\nCapitolo III I RIMEDI AI VIZI DELL’ATTO AMMINISTRATIVO<br />\n<br />\nIl concetto di autotutela La distinzione tra gli atti di autotutela<br />\n2.1. La caducazione dell’atto<br />\n<br />\n2.1.1. L’annullamento<br />\n<br />\n2.1.1.1. In generale<br />\n<br />\n2.1.1.2. Presupposti dell’annullamento d’ufficio<br />\n<br />\n2.1.1.3. ... e sua distinzione dalle altre tipologie di annullamento <br />\n<br />\n2.1.1.4. L’annullamento in sede di controllo, l’annullamento su ricorso e l’annullamento governativo<br />\n<br />\n2.1.1.5. Breve riepilogo<br />\n<br />\n2.1.2. La revoca<br />\n<br />\n2.1.3. La sospensione<br />\n<br />\n2.1.4. La rimozione<br />\n<br />\n2.1.5. Il mero ritiro (o ritiro in senso stretto)<br />\n<br />\n2.1.6. La rettifica<br />\n<br />\n2.2. La conservazione dell’atto<br />\n<br />\n2.2.1. La sanatoria in senso stretto<br />\n<br />\n2.2.2. La convalida<br />\n<br />\n2.2.2.1. Emendabilità tramite convalida del vizio di motivazione<br />\n<br />\n2.2.3. La conferma, l’atto meramente confermativo, la ratifica, la rinnovazione<br />\n<br />\n2.2.4. La conversione<br />\n<br />\n2.2.5. La sanatoria per raggiungimento dello scopo<br />\n<br />\n2.2.6. La ascrivibilità delle varie ipotesi alla fattispecie contemplata dall’art. 21-nonies, comma 2 della legge 241/90<br />\n<br />\nCapitolo IV IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO<br />\n<br />\nDefinizione Elementi essenziali<br />\n2.1. La fase preparatoria<br />\n<br />\n2.1.1. L’iniziativa<br />\n<br />\n2.1.2. Procedimenti a istanza di parte<br />\n<br />\n2.1.3. Procedimenti d’ufficio<br />\n<br />\n2.1.4. L’avvio, il termine del procedimento e la comunicazione del responsabile<br />\n<br />\n2.1.4.1. L’avvio del procedimento<br />\n<br />\n2.1.4.1.1. Le conseguenze<br />\n<br />\n2.1.4.1.2. Il preavviso di rigetto<br />\n<br />\n2.1.4.2. L’indicazione del termine<br />\n<br />\n2.1.4.3. L’eventuale proroga del termine. Casi e limiti<br />\n<br />\n2.1.5. L’istruttoria<br />\n<br />\n2.1.5.1. Scopi e principi generali dell’istruttoria amministrativa nella dottrina amministrativistica<br />\n<br />\n2.1.5.2. L’articolazione della fase istruttoria in generale<br />\n<br />\n2.1.5.3. L’acquisizione di atti istruttori<br />\n<br />\n2.1.5.4. Gli obblighi istruttori del responsabile del procedimento<br />\n<br />\n2.1.5.5. La valutazione di memorie e documenti e la stipula di accordi<br />\n<br />\n2.1.5.5.1. La previsione dell’art. 17-bis della legge 241/90<br />\n<br />\n2.2. La fase costitutiva<br />\n<br />\n2.2.1. Procedimenti monocratici e collegiali<br />\n<br />\n2.3. La fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\n2.3.1. L’immediata efficacia <br />\n<br />\n2.3.2. La pubblicazione<br />\n<br />\n2.3.3. Il rispetto delle disposizioni previste dalla normativa sulla privacy<br />\n<br />\n2.3.4. La notificazione<br />\n<br />\n2.3.5. Il controllo e le sue residue forme<br />\n<br />\nClassificazione<br />\n3.1. Il procedimento deliberativo in generale<br />\n<br />\n3.2. La fase preparatoria<br />\n<br />\n3.2.1. La fase dell’iniziativa: la convocazione<br />\n<br />\n3.2.2. La fase istruttoria<br />\n<br />\n3.3. La fase costitutiva<br />\n<br />\n3.3.1. La fase dell’adunanza. Il quorum strutturale<br />\n<br />\n3.3.2. La fase della votazione. Il quorum funzionale<br />\n<br />\n3.4. La fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\n3.4.1. Le condizioni perché l’atto divenga efficace<br />\n<br />\nCapitolo V I VIZI DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO<br />\n<br />\nLa patologia del procedimento amministrativo<br />\n1.1. Vizi inerenti alla fase preparatoria<br />\n<br />\n1.1.1. I vizi degli atti presupposti<br />\n<br />\n1.1.2. L’omissione della comunicazione di avvio e del preavviso di rigetto<br />\n<br />\n1.1.2.1. L’omissione dell’indicazione del responsabile del procedimento<br />\n<br />\n1.1.2.2. L’inosservanza del termine per la conclusione del procedimento<br />\n<br />\n1.2. Vizi inerenti alla fase costitutiva<br />\n<br />\n1.3. Vizi inerenti alla fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\n1.4. La sanatoria dei vizi del procedimento<br />\n<br />\nL’inammissibilità e l’improcedibilità: le delibere dell’Ente locale e il rapporto con il Documento unico di programmazione<br />\n2.1. Profili soggettivi<br />\n<br />\n2.2. Fattispecie concrete di inammissibilità e improcedibilità <br />\n<br />\nCapitolo VI LA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA.ORIGINALI, COPIE, DOCUMENTO INFORMATICO, ANALOGICO<br />\n<br />\nPremessa<br />\n1.1. Il concetto di documento amministrativo<br />\n<br />\n1.2. L’originale e la copia del documento analogico<br />\n<br />\n1.3. L’originale del documento informatico<br />\n<br />\n1.4. La formazione dei documenti<br />\n<br />\n1.5. La copia del documento informatico<br />\n<br />\nParte Seconda LE CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI ATTI COMUNALI<br />\n<br />\nCapitolo I LA DELIBERA, L’ORDINANZA, IL DECRETO, LA DETERMINAZIONE IN GENERALE<br />\n<br />\nLa delibera, l’ordinanza, il decreto, la determinazione come atto e come procedimento<br />\n1.1. Premessa<br />\n<br />\nCome atti amministrativi<br />\n2.1. Sotto il profilo del soggetto<br />\n<br />\n2.1.1. Organo agente<br />\n<br />\n2.1.2. Atti collegiali e atti monocratici<br />\n<br />\n2.2. Sotto il profilo dell’oggetto<br />\n<br />\n2.3. Sotto il profilo della forma<br />\n<br />\n2.3.1. Gli elementi formali necessari di ciascun atto del Comune<br />\n<br />\n2.4. Sotto il profilo del contenuto<br />\n<br />\n2.5. Sotto il profilo della volontà<br />\n<br />\n2.6. Sotto il profilo del fine tipico cui l’atto è rivolto<br />\n<br />\n2.7. L’ammissibilità di clausole accidentali<br />\n<br />\nCapitolo II PROFILI PATOLOGICI E PROCEDIMENTALI DEGLI ATTI DEL COMUNE<br />\n<br />\nI vizi delle deliberazioni comunali, delle ordinanze, delle determinazioni I rimedi ai vizi<br />\n2.1. I rimedi ai vizi delle deliberazioni comunali<br />\n<br />\n2.2. I rimedi ai vizi delle ordinanze, dei decreti e delle determinazioni<br />\n<br />\nLe deliberazioni, i decreti, le ordinanze, le determinazioni come procedimento amministrativo Riepilogo degli elementi formali attraverso i quali si estrinsecano i provvedimenti comunali<br />\nParte Terza GLI ATTI DEGLI ORGANI COLLEGIALI DEL COMUNE<br />\n<br />\nCapitolo I LA DISAMINA DEI SINGOLI ELEMENTI FORMALI DELLE DELIBERAZIONI<br />\n<br />\nOggetto dell’analisi Gli elementi formali attraverso i quali si estrinseca il contenuto necessario della deliberazione Il collegamento con gli elementi dell’atto amministrativo e le fasi del procedimento Avvertenze generali per lo studio e la redazione di un atto amministrativo deliberativo<br />\nCapitolo II L’INTESTAZIONE<br />\n<br />\nGli elementi che rilevano per l’intestazione Il concetto di competenza Il riparto di competenze in generale<br />\n3.1. Il primo principio: la separazione tra indirizzo e gestione<br />\n<br />\n3.2. Le caratteristiche degli atti di indirizzo e degli atti di gestione<br />\n<br />\n3.3. Il secondo principio: l’autonomia normativa comunale in tema di competenze degli organi<br />\n<br />\n3.4. Lo Statuto <br />\n<br />\n3.4.1. In generale<br />\n<br />\n3.4.2. ... e nello specifico. La previsione del testo unico degli Enti locali<br />\n<br />\n3.4.3. I contenuti dello Statuto dopo la riforma costituzionale e la legge 131/2003<br />\n<br />\n3.4.3.1. Dopo la revisione costituzionale<br />\n<br />\n3.4.3.2. Dopo la legge 131/2003<br />\n<br />\n3.4.3.3. La collocazione nel sistema delle fonti dello Statuto. La tesi della sua natura regolamentare e il principio di gerarchia delle fonti<br />\n<br />\n3.4.3.4. La tesi della natura subprimaria o atipica dello Statuto. Il principio di competenza e la c.d. riserva di Statuto<br />\n<br />\n3.4.3.5. La tesi intermedia<br />\n<br />\n3.4.3.6. L’interpretazione della Corte costituzionale<br />\n<br />\n3.5. I regolamenti comunali<br />\n<br />\nIl riparto di competenza in particolare. La competenza del Consiglio<br />\n4.1. Premessa. La fonte. La competenza in base all’art. 42 del testo unico<br />\n<br />\n4.2. Caratteristiche generali<br />\n<br />\n4.3. Individuazione<br />\n<br />\n4.3.1. Gli atti fondamentali<br />\n<br />\n4.3.1.1. Atti che sono manifestazione di volontà<br />\n<br />\n4.3.1.2. Atti che sono manifestazione di scienza o di giudizio<br />\n<br />\n4.3.1.3. Atti di indirizzo<br />\n<br />\n4.3.2. La surrogazione della competenza esclusiva del Consiglio<br />\n<br />\n4.3.3. Altre competenze del Consiglio previste dall’ordinamento<br />\n<br />\nLa competenza della Giunta<br />\n5.1. Premessa. La fonte<br />\n<br />\n5.2. Caratteristiche<br />\n<br />\n5.3. Individuazione<br />\n<br />\n5.3.1. Competenza propria<br />\n<br />\n5.3.2. Le competenze di programmazione intermedia<br />\n<br />\n5.3.2.1. Le competenze nell’ottica finanziaria (d.lgs. 118/2011): il Piano esecutivo di gestione<br />\n<br />\n5.3.2.2. Le competenze nell’ottica della legge anticorruzione 190/2012: il Piano triennale di prevenzione della corruzione<br />\n<br />\n5.3.2.3. Dalle competenze di programmazione intermedia alle competenze di pianificazione integrata: il Piano integrato di attività e organizzazione<br />\n<br />\n5.3.2.4. I piani soppressi<br />\n<br />\n5.3.2.5. In particolare, il rapporto con il PEG<br />\n<br />\n5.3.2.6. Il rapporto con gli altri piani e il problematico rapporto con il DUP e i piani di competenza consiliare<br />\n<br />\n5.3.3. Altre competenze<br />\n<br />\n5.3.4. Tassative competenze gestionali<br />\n<br />\n5.3.5. La competenza surrogatoria<br />\n<br />\n5.3.6. L’eccezione: le variazioni di bilancio attribuite dal d.lgs. 118/2011 specificamente alla competenza dirigenziale<br />\n<br />\nLa competenza dei dirigenti<br />\n6.1. Premessa. La fonte<br />\n<br />\n6.1.1. I compiti dirigenziali e la presidenza delle commissioni di gara<br />\n<br />\n6.2. Caratteristiche<br />\n<br />\nCasi di confine<br />\n7.1. Premessa<br />\n<br />\n7.2. Le materie a competenza ripartita tra Consiglio e Giunta. Rassegna di casi<br />\n<br />\n7.2.1. In tema di opere pubbliche<br />\n<br />\n7.2.1.1. L’approvazione dei progetti esecutivi. La regola<br />\n<br />\n7.2.2. I piani attuativi<br />\n<br />\n7.2.3. La materia tariffaria<br />\n<br />\n7.2.4. Gli altri casi dubbi<br />\n<br />\n7.2.4.1. In tema di concessioni<br />\n<br />\n7.2.4.2. In tema di commercio<br />\n<br />\n7.2.4.3. In tema di beni immobili<br />\n<br />\n7.3. Tra Consiglio e dirigenti<br />\n<br />\n7.3.1. L’assunzione di mutui<br />\n<br />\n7.3.1.1. L’attivazione di swap<br />\n<br />\n7.3.2. Indennità dei Consiglieri e della Giunta<br />\n<br />\n7.3.3. La potestà regolamentare e in materia di dotazioni organiche<br />\n<br />\n7.4. Tra Giunta e dirigenti<br />\n<br />\n7.4.1. L’approvazione delle perizie<br />\n<br />\n7.4.2. Nomina delle commissioni di concorso<br />\n<br />\n7.4.3. Competenze di controllo<br />\n<br />\n7.4.4. Erogazione di contributi<br />\n<br />\n7.4.5. Altre competenze dei dirigenti<br />\n<br />\n7.5. La problematica distinzione tra atti di governo e atti di gestione<br />\n<br />\n7.5.1. Individuazione delle fattispecie critiche<br />\n<br />\n7.5.1.1. Fattispecie demandate dal legislatore necessariamente alla revisione statutaria<br />\n<br />\n7.5.1.2. Altre fattispecie da sottoporre alla revisione statutaria<br />\n<br />\n7.5.2. Il passaggio di competenze gestionali dagli organi politici ai dirigenti e l’art. 107, comma 5<br />\n<br />\n7.5.2.1. Il meccanismo per il passaggio di competenze: automatico o lasciato alla mediazione statutaria?<br />\n<br />\n7.5.2.2. ... e la pretesa natura gestionale degli atti<br />\n<br />\n7.5.2.3. Conseguenze operative: la formulazione del dispositivo. Rinvio<br />\n<br />\nCaratteristiche riassuntive delle competenze degli organi comunali<br />\n8.1. Le competenze gestionali nei piccoli Comuni<br />\n<br />\nLa legittimazione L’oggetto<br />\nCapitolo III IL PREAMBOLO<br />\n<br />\nContenuto del preambolo La fase dell’iniziativa nel procedimento deliberativo: la proposta di deliberazione<br />\n2.1. Il concetto di proposta<br />\n<br />\n2.1.1. L’organo deputato a esprimere la proposta<br />\n<br />\n2.1.2. Le conseguenze in caso di assenza della proposta <br />\n<br />\n2.1.3. Le eccezioni al principio, ovvero la possibile assenza della proposta<br />\n<br />\n2.2. La fase istruttoria<br />\n<br />\n2.2.1. I presupposti di fatto<br />\n<br />\n2.2.2. Gli atti della fase istruttoria e la loro distinzione<br />\n<br />\n2.3. Il parere<br />\n<br />\n2.3.1. Il concetto di parere<br />\n<br />\n2.3.2. La distinzione tra i pareri<br />\n<br />\n2.3.3. I pareri obbligatori previsti dall’art. 49 t.u.<br />\n<br />\n2.3.4. Individuazione dei pareri obbligatori ex art. 49 t.u. da esprimere sulla proposta di deliberazione<br />\n<br />\n2.3.4.1. Il parere di regolarità tecnica<br />\n<br />\n2.3.4.2. Il parere di regolarità contabile<br />\n<br />\n2.3.5. L’organo deputato a esprimere il parere tecnico e contabile<br />\n<br />\n2.3.5.1. L’espressione del parere tecnico e contabile in assenza di funzionari<br />\n<br />\n2.3.6. Il termine per rendere i pareri<br />\n<br />\n2.3.7. Il parere favorevole<br />\n<br />\n2.3.8. Il parere non favorevole<br />\n<br />\n2.3.9. L’assenza dei pareri<br />\n<br />\n2.3.9.1. L’impossibilità di procedere in caso di mancanza a una loro sanatoria<br />\n<br />\n2.3.10. La forma del parere<br />\n<br />\n2.3.11. Il parere dell’organo di revisione<br />\n<br />\n2.3.11.1. Le fattispecie in cui deve essere espresso il parere dell’organo di revisione <br />\n<br />\n2.3.11.2. Il parere sul bilancio di previsione e le relative variazioni in particolare <br />\n<br />\n2.3.12. I pareri facoltativi<br />\n<br />\nCapitolo IV LA MOTIVAZIONE<br />\n<br />\nLa definizione di motivazione<br />\n1.1. Oggetto<br />\n<br />\n1.2. La motivazione dell’atto deliberativo come elemento essenziale e la sua distinzione dalle dichiarazioni di voto e dall’elemento volitivo<br />\n<br />\n1.3. Il contenuto della motivazione<br />\n<br />\n1.3.1. Carattere polifunzionale della motivazione e riflessi della violazione dell’art. 3 l. n. 241 sulla validità del provvedimento<br />\n<br />\n1.3.1.1. La convalida della motivazione e il problema dell’esercizio del potere in corso di giudizio <br />\n<br />\n1.3.2. Motivazione e giustificazione<br />\n<br />\n1.3.3. I presupposti di fatto<br />\n<br />\n1.3.4. Le ragioni giuridiche<br />\n<br />\n1.3.5. Le risultanze dell’istruttoria<br />\n<br />\n1.4. L’ammissibilità della motivazione per relationem<br />\n<br />\n1.4.1. La disponibilità dell’atto richiamato<br />\n<br />\n1.5. La motivazione dei provvedimenti contenenti “categorie particolari di dati personali” (ai sensi dell’art. 9, Reg. (UE) 2016/679, ex dati sensibili) e “dati personali relativi a condanne penali e reati” (ai sensi dell’art. 10, Reg. (UE) 2016/679, ex dati giudiziari). Il d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101. La loro pubblicazione<br />\n<br />\nCapitolo V L’ELEMENTO VOLITIVO<br />\n<br />\nOggetto e definizione<br />\n1.1. Convocazione, quorum costitutivo e decadenza<br />\n<br />\nLa fase della convocazione<br />\n2.1. I soggetti deputati alla convocazione<br />\n<br />\n2.2. Modalità di convocazione<br />\n<br />\n2.3. Termini per il recapito degli avvisi di convocazione ed elenco degli oggetti da trattare<br />\n<br />\n2.3.1. La convocazione ordinaria<br />\n<br />\n2.3.2. La convocazione d’urgenza<br />\n<br />\n2.4. Lo scopo dell’istituto della convocazione e la sanatoria dei vizi relativi<br />\n<br />\n2.5. La pubblicazione degli argomenti all’Albo dell’Ente<br />\n<br />\nLa fase dell’adunanza<br />\n3.1. Il quorum strutturale in prima convocazione<br />\n<br />\n3.2. Il quorum strutturale in seconda convocazione<br />\n<br />\n3.3. Sedute segrete e pubbliche<br />\n<br />\n3.4. Svolgimento dei lavori<br />\n<br />\n3.5. La votazione<br />\n<br />\n3.6. La votazione palese<br />\n<br />\n3.7. L’obbligo dell’astensione<br />\n<br />\n3.7.1. La votazione segreta<br />\n<br />\n3.7.2. Il computo dei votanti e l’indicazione di presenti, votanti, favorevoli, astenuti, contrari<br />\n<br />\n3.7.2.1. La diversità di regole tra le votazioni segrete e quelle palesi<br />\n<br />\n3.7.3. La proclamazione dei risultati<br />\n<br />\n3.8. La disciplina delle sedute della Giunta comunale<br />\n<br />\n3.9. Le sedute degli organi collegiali durante la fase emergenziale (e successiva)<br />\n<br />\nCapitolo VI LA PARTE DISPOSITIVA<br />\n<br />\nIn generale<br />\n1.1. Individuazione della casistica<br />\n<br />\n1.2. Casi di delibere costituenti mero atto di indirizzo<br />\n<br />\n1.2.1. Indicazioni di casi<br />\n<br />\n1.3. Equiparazione con le delibere costituenti manifestazioni di giudizio<br />\n<br />\n1.3.1. Indicazioni di casi<br />\n<br />\n1.4. Casi in cui la delibera non è mero atto di indirizzo, ma non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’Ente<br />\n<br />\n1.5. Casi di delibere che comportino riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’Ente. Indicazioni di casi<br />\n<br />\n1.5.1. Le ipotesi di “riflessi indiretti”<br />\n<br />\n1.5.2. Le ipotesi di “riflessi diretti”. I casi di assunzione di impegno di spesa mediante delibere<br />\n<br />\n1.6. I casi eccezionali di impegni assunti dalla Giunta e dal Consiglio<br />\n<br />\n1.6.1. Elencazione dei casi di competenza gestionale del Consiglio<br />\n<br />\n1.6.2. Elencazione dei casi di competenza gestionale della Giunta<br />\n<br />\n1.6.3. Conseguenze operative. La formulazione del dispositivo in concreto<br />\n<br />\n1.6.3.1. Conseguenze operative nella formulazione del dispositivo<br />\n<br />\n1.6.3.2. Le conseguenze dovute al nuovo visto previsto dall’art. 183, comma 8, del d.lgs. 267/2000 introdotto dal d.lgs. 126/2014<br />\n<br />\n1.6.4. L’indicazione obbligatoria della spesa da impegnare<br />\n<br />\n1.6.5. Il concetto generale di impegno. Rinvio<br />\n<br />\nIl dispositivo delle deliberazioni che contengono “categorie particolari di dati personali”, ovvero i precedenti dati sensibili (d.lgs. 101/2018)<br />\nCapitolo VII LA NUMERAZIONE E SOTTOSCRIZIONE DELLA DELIBERAZIONE E LA FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA<br />\n<br />\nLa numerazione e sottoscrizione delle deliberazioni<br />\n1.1. La sottoscrizione come elemento essenziale dell’atto scritto<br />\n<br />\n1.2. Le tipologie di firme<br />\n<br />\n1.3. Le fonti normative relative alla c.d. firma digitale <br />\n<br />\n1.4. Gli effetti della firma<br />\n<br />\n1.4.1. Gli effetti della sottoscrizione con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale<br />\n<br />\nLa fase integrativa dell’efficacia<br />\n2.1. La pubblicazione<br />\n<br />\n2.1.1. Scopi della pubblicazione<br />\n<br />\n2.1.2. I soggetti deputati alla pubblicazione delle deliberazioni<br />\n<br />\n2.1.2.1. Pubblicazione ed esecutività delle delibere<br />\n<br />\n2.1.3. Rapporti con il principio della pubblicità previsto dal d.lgs. 33/2013<br />\n<br />\n2.2. La fase del controllo<br />\n<br />\n2.2.1. Il controllo eventuale<br />\n<br />\n2.2.1.1. Il controllo a istanza dei Consiglieri<br />\n<br />\n2.2.1.2. Il controllo a istanza del Prefetto<br />\n<br />\n2.2.2. Il nuovo “controllo” operato dall’art. 5, comma 3, del t.u.s.p. sugli atti deliberativi di costituzione di una società o di acquisizione di una partecipazione (diretta o indiretta)<br />\n<br />\n2.3. Le delibere non sottoposte a controllo<br />\n<br />\n2.4. L’immediata eseguibilità<br />\n<br />\nCapitolo VIII IL VERBALE DELLA DELIBERAZIONE<br />\n<br />\nRedazione e contenuto del verbale<br />\n1.1. La nozione e la funzione di verbale<br />\n<br />\n1.2. L’efficacia probatoria<br />\n<br />\n1.3. Natura giuridica<br />\n<br />\n1.3.1. Conseguenze pratiche della distinzione<br />\n<br />\n1.3.1.1. Sotto il profilo del contenuto: l’autonomia del verbale rispetto alla deliberazione<br />\n<br />\n1.3.1.2. Sotto il profilo della classificazione degli atti amministrativi<br />\n<br />\n1.3.1.3. Sotto il profilo soggettivo: la competenza a redigere il verbale<br />\n<br />\n1.3.1.4. Sotto il profilo della rettificabilità<br />\n<br />\n1.4. Principi regolanti la redazione del verbale<br />\n<br />\n1.4.1. Il momento della verbalizzazione<br />\n<br />\n1.4.2. Il brogliaccio<br />\n<br />\n1.4.3. Il contenuto necessario del verbale: la completezza<br />\n<br />\n1.4.4. La sottoscrizione del verbale<br />\n<br />\n1.4.5. L’originale e le copie<br />\n<br />\n1.4.6. L’interpretazione del verbale<br />\n<br />\n1.4.7. Considerazioni finali. Riepilogo sintetico degli elementi che dovranno essere inseriti nel verbale<br />\n<br />\nParte Quarta GLI ATTI DEGLI ORGANI MONOCRATICI DEL COMUNE<br />\n<br />\nCapitolo I LE ORDINANZE DEL SINDACO E DEI DIRIGENTI: IN GENERALE<br />\n<br />\nLe ordinanze del Sindaco e dei dirigenti: loro definizione e distinzione Le ordinanze come atto amministrativo<br />\n2.1. Elementi accidentali<br />\n<br />\n2.1.1. Il termine nell’ordinanza contingibile e urgente<br />\n<br />\nIl procedimento per l’emanazione di un’ordinanza come procedimento amministrativo<br />\n3.1. La fase preparatoria<br />\n<br />\n3.1.1. La fase dell’iniziativa<br />\n<br />\n3.1.1.1. L’avvio del procedimento e la comunicazione del responsabile<br />\n<br />\n3.1.2. La fase istruttoria<br />\n<br />\n3.2. La fase costitutiva<br />\n<br />\n3.3. La fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\n3.3.1. Le sanzioni<br />\n<br />\nIl collegamento con gli elementi dell’atto amministrativo e le fasi del procedimento<br />\nCapitolo II LE ORDINANZE CONTINGIBILI E URGENTI<br />\n<br />\nIpotesi di ordinanze contingibili e urgenti Gli ulteriori casi e le specificazioni contenute nel decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48. Le nuove ordinanze contingibili e urgenti<br />\n2.1. Gli elementi formali attraverso i quali si esternano le ordinanze contingibili e urgenti<br />\n<br />\n2.2. La data, il luogo e la sottoscrizione<br />\n<br />\n2.3. L’intestazione<br />\n<br />\n2.3.1. La competenza ad emanare gli atti contingibili e urgenti e la relativa imputazione<br />\n<br />\n2.3.2. Esclusione della possibilità di delega ai dirigenti<br />\n<br />\n2.3.3. La delegabilità e la sostituzione del Sindaco<br />\n<br />\n2.3.4. I casi di sostituzione del Sindaco<br />\n<br />\n2.3.5. Il concetto di delega<br />\n<br />\n2.3.6. Gli organi delegati dal Sindaco<br />\n<br />\n2.3.7. Gli effetti della delega<br />\n<br />\n2.3.7.1. Ascrivibilità al Sindaco della responsabilità per la funzione delegata<br />\n<br />\n2.3.8. Principi valevoli in tema di delega<br />\n<br />\n2.4. Il preambolo<br />\n<br />\n2.4.1. La proposta<br />\n<br />\n2.4.2. L’assenza di pareri<br />\n<br />\n2.4.3. La preventiva comunicazione al Prefetto<br />\n<br />\n2.5. La motivazione<br />\n<br />\n2.5.1. I presupposti<br />\n<br />\n2.5.2. La necessità e l’urgenza<br />\n<br />\n2.5.3. Il pericolo di danno<br />\n<br />\n2.5.3.1. La rilevanza dell’istruttoria nelle ordinanze contingibili e urgenti<br />\n<br />\n2.5.4. Ambito oggettivo diversificato<br />\n<br />\n2.5.5. Efficacia limitata nel tempo<br />\n<br />\n2.5.6. Il rispetto dei principi generali dell’ordinamento<br />\n<br />\n2.5.7. La comparazione degli interessi in vista del perseguimento dell’interesse pubblico e la finalità di prevenire gravi danni ai cittadini<br />\n<br />\n2.5.8. Territorialità <br />\n<br />\n2.6. La manifestazione di volontà e il contenuto dispositivo<br />\n<br />\n2.6.1. L’indicazione dell’autorità e dei termini per ricorrere<br />\n<br />\n2.7. L’efficacia delle ordinanze<br />\n<br />\n2.7.1. La pubblicazione e/o la notificazione; la loro non sottoposizione a controllo<br />\n<br />\n2.7.1.1. L’identificazione del destinatario<br />\n<br />\n2.7.2. L’esecuzione dell’ordinanza e le sue modalità<br />\n<br />\n2.7.3. L’esecuzione d’ufficio in caso di inadempienza<br />\n<br />\n2.7.4. La sanzione penale<br />\n<br />\nCapitolo III LE ORDINANZE NORMALI<br />\n<br />\nDefinizione di ordinanza normale<br />\n1.1. Gli ulteriori casi e le specificazioni contenute nel decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48. La previsione di ordinanze normali<br />\n<br />\n1.2. Le ulteriori specificazioni introdotte con il decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito con modificazioni dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132<br />\n<br />\nGli elementi formali attraverso i quali si esternano le ordinanze normali<br />\n2.1. La data, il luogo e la sottoscrizione<br />\n<br />\n2.2. L’intestazione<br />\n<br />\n2.2.1. La competenza all’adozione delle ordinanze normali<br />\n<br />\n2.2.1.1. L’imputazione degli atti<br />\n<br />\n2.2.2. Permanenza o meno del potere di ordinanza normale al Sindaco: due tesi<br />\n<br />\n2.2.2.1. Prima tesi<br />\n<br />\n2.2.2.2. Seconda tesi<br />\n<br />\n2.2.2.3. Conclusioni<br />\n<br />\n2.2.3. Possibilità di delega ai dirigenti<br />\n<br />\n2.2.4. Esclusione della delega in materia di competenza statale<br />\n<br />\n2.3. Il problema delle ordinanze-ingiunzioni<br />\n<br />\n2.3.1. Il procedimento per l’emanazione delle ordinanze-ingiunzioni<br />\n<br />\n2.3.2. Caratteristiche del procedimento<br />\n<br />\n2.4. Il preambolo<br />\n<br />\n2.4.1. La proposta<br />\n<br />\n2.4.2. L’assenza di pareri <br />\n<br />\n2.5. La motivazione<br />\n<br />\n2.5.1. I presupposti delle ordinanze normali<br />\n<br />\n2.5.2. La violazione di leggi e regolamenti<br />\n<br />\n2.5.3. Ambito oggettivo non limitato<br />\n<br />\n2.5.4. L’assenza di limiti temporali<br />\n<br />\n2.6. La manifestazione di volontà e il contenuto dispositivo dell’atto<br />\n<br />\n2.6.1. L’indicazione dell’autorità e dei termini per ricorrere<br />\n<br />\n2.7. L’efficacia delle ordinanze normali<br />\n<br />\n2.7.1. La pubblicazione e/o la notificazione; la non sottoposizione a controllo delle ordinanze normali<br />\n<br />\n2.7.2. L’esecuzione e le sue modalità<br />\n<br />\n2.7.3. L’esecuzione d’ufficio in caso di inadempienza: esclusione<br />\n<br />\nI rimedi in via di autotutela ai vizi delle ordinanze<br />\nCapitolo IV GLI ALTRI ATTI DEL SINDACO<br />\n<br />\nGli altri casi di ordinanze L’elencazione delle principali ipotesi L’ipotesi contenuta nell’art. 7 della legge 2248/1865 Gli elementi formali attraverso i quali si estrinsecano le ordinanze previste dall’art. 7 della legge n. 2248/1865, all. E<br />\n4.1. I presupposti<br />\n<br />\n4.2. Gli elementi dell’atto<br />\n<br />\n4.2.1. Il soggetto<br />\n<br />\n4.2.2. L’oggetto<br />\n<br />\n4.2.3. La forma<br />\n<br />\n4.2.4. La volontà<br />\n<br />\n4.2.5. La finalità<br />\n<br />\n4.2.6. Il contenuto<br />\n<br />\n4.2.7. Il termine<br />\n<br />\nL’efficacia delle ordinanze Gli altri atti del Sindaco. I decreti<br />\n6.1. Individuazione di talune competenze del Sindaco <br />\n<br />\n6.1.1. Competenze in materia di nomine di rappresentanti del Comune presso Enti, aziende e istituzioni<br />\n<br />\n6.1.2. Nomine dei membri delle commissioni<br />\n<br />\n6.2. Struttura<br />\n<br />\nCapitolo V LE DETERMINAZIONI DEI DIRIGENTI E DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI<br />\n<br />\nPremessa generale<br />\n1.1. La distinzione di competenze tra l’organo politico e l’organo burocratico<br />\n<br />\n1.2. Problemi applicativi<br />\n<br />\n1.3. Le determinazioni in generale <br />\n<br />\nLe determinazioni di spesa dei dirigenti e dei responsabili dei servizi<br />\n2.1. La fase della programmazione generale e di dettaglio: il bilancio e il PEG<br />\n<br />\n2.1.1. I requisiti del PEG<br />\n<br />\n2.1.2. I casi di esclusione del PEG<br />\n<br />\n2.2. Il momento della gestione<br />\n<br />\nLa determinazione come atto amministrativo<br />\n3.1. Soggetto<br />\n<br />\n3.1.1. La derogabilità delle competenze dirigenziali<br />\n<br />\n3.1.2. La necessaria transitorietà dell’attribuzione di funzioni al Segretario<br />\n<br />\n3.1.3. Gli atti gestionali del Segretario comunale: loro individuazione<br />\n<br />\n3.1.4. L’individuazione in concreto del soggetto abilitato all’adozione delle determinazioni<br />\n<br />\n3.1.4.1. La qualifica minima del personale da individuare come responsabile del servizio<br />\n<br />\n3.1.4.2. La situazione dopo il nuovo CCNL Enti locali<br />\n<br />\n3.2. I rapporti interorganici e le fattispecie tipiche di spostamento della competenza. Delega, sostituzione per assenza, avocazione, surrogazione per inerzia, sostituzione per astensione<br />\n<br />\n3.2.1. La delegabilità delle funzioni dirigenziali <br />\n<br />\n3.2.1.1. La differenza tra delegabilità e sostituzione<br />\n<br />\n3.2.2. L’avocazione della competenza all’adozione della determina<br />\n<br />\n3.2.3. La surrogazione <br />\n<br />\n3.2.4. La necessaria sostituzione del responsabile del procedimento per via dell’obbligo di astensione<br />\n<br />\n3.3. L’oggetto delle determinazioni<br />\n<br />\n3.4. Il contenuto<br />\n<br />\n3.4.1. Il concetto di impegno di spesa, di obbligazione, di prenotazione<br />\n<br />\n3.4.1.1. Il concetto di impegno<br />\n<br />\n3.4.1.2. Le regole per l’assunzione di impegni<br />\n<br />\n3.4.1.3. L’obbligazione<br />\n<br />\n3.4.1.4. La prenotazione di impegno<br />\n<br />\n3.4.1.5. Casi particolari di impegno di spesa<br />\n<br />\n3.5. L’elemento della volontà<br />\n<br />\n3.6. La finalità<br />\n<br />\n3.7. La forma<br />\n<br />\nIl procedimento per l’emanazione di una determinazione<br />\n4.1. Il procedimento per l’emanazione di una determinazione come procedimento amministrativo: cenni generali<br />\n<br />\n4.2. La fase preparatoria del procedimento<br />\n<br />\n4.2.1. La fase dell’iniziativa<br />\n<br />\n4.2.2. La fase istruttoria<br />\n<br />\n4.3. La fase costitutiva<br />\n<br />\n4.4. La fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\nGli elementi formali attraverso i quali si estrinseca la determinazione Il collegamento con gli elementi dell’atto amministrativo e le fasi del procedimento La disamina dei singoli elementi formali<br />\n7.1. La data e il numero. La protocollazione<br />\n<br />\n7.2. La sottoscrizione<br />\n<br />\n7.3. L’intestazione<br />\n<br />\n7.4. Il preambolo<br />\n<br />\n7.4.1. La proposta<br />\n<br />\n7.4.2. L’assenza di pareri<br />\n<br />\n7.5. La motivazione<br />\n<br />\n7.5.1. I presupposti<br />\n<br />\n7.5.2. La motivazione degli acquisti di beni e servizi<br />\n<br />\n7.5.2.1. La disciplina<br />\n<br />\n7.5.2.2. Le tipologie di ricorso al mercato elettronico<br />\n<br />\n7.5.2.3. La diversa latitudine della motivazione degli acquisti di beni e servizi<br />\n<br />\n7.5.2.4. Le conseguenze: la responsabilità<br />\n<br />\n7.5.2.5. Le condizioni procedurali: obblighi e facoltà<br />\n<br />\n7.5.2.6. Il criterio del valore <br />\n<br />\n7.5.2.7. Le due soglie di valore per gli affidamenti diretti<br />\n<br />\n7.5.2.8. I corrispondenti obblighi motivazionali <br />\n<br />\n7.5.2.9. La motivazione degli acquisti al di sotto dei 139.000 euro<br />\n<br />\n7.5.2.10. La motivazione degli affidamenti di modico valore o affidamenti effettuati nel rispetto di apposito regolamento<br />\n<br />\n7.5.2.11. I casi consentiti di mancato ricorso alla convenzione Consip <br />\n<br />\n7.5.2.12. L’acquisizione obbligatoria dell’autocertificazione<br />\n<br />\n7.6. Il contenuto dispositivo<br />\n<br />\n7.6.1. In generale<br />\n<br />\nEfficacia ed esecutività delle determinazioni<br />\n8.1. La pubblicazione<br />\n<br />\n8.2. L’attestazione di copertura finanziaria<br />\n<br />\n8.2.1. In generale<br />\n<br />\n8.2.2. Il contenuto e la natura dell’attestazione della copertura finanziaria<br />\n<br />\n8.2.3. Il funzionario deputato a rilasciare l’attestazione<br />\n<br />\n8.2.4. L’assenza dell’attestazione di copertura finanziaria e le conseguenze per la determinazione<br />\n<br />\n8.2.5. Le conseguenze per il funzionario<br />\n<br />\n8.2.6. Il nuovo visto previsto dall’art. 183, comma 8, del decreto legislativo 267/2000<br />\n<br />\n8.3. La non sottoposizione delle determinazioni a controllo<br />\n<br />\n8.4. Obblighi di comunicazione<br />\n<br />\n8.4.1. Il controllo successivo previsto dall’art. 147-bis del t.u.e.l.<br />\n<br />\n8.5. L’esecuzione delle determinazioni<br />\n<br />\nAltri esempi di determinazione. Gli atti di amministrazione e gestione del personale<br />\n9.1. Determinazioni in materia di personale e di appalti<br />\n<br />\n9.1.1. In particolare: gli atti di gestione del rapporto di lavoro <br />\n<br />\n9.2. La necessaria previsione del DUP: l’esempio della programmazione triennale del fabbisogno di personale<br />\n<br />\nIl rapporto tra le determinazioni e gli atti di programmazione politici<br />\n10.1. Casi di determinazioni adottabili senza atti di indirizzo<br />\n<br />\nDistinzione tra determinazioni in relazione all’atto presupposto<br />\n11.1. Determinazioni precedute unicamente da un atto fondamentale di Consiglio comunale a monte<br />\n<br />\n11.2. Determinazioni precedute sia da atto fondamentale a monte di Consiglio comunale sia da atto di pianificazione intermedio di Giunta<br />\n<br />\nDeterminazioni adottabili senza atto fondamentale né di programmazione Distinzione delle determinazioni in prospettiva procedimentale Conseguenze I rimedi ai vizi della determinazione Le determinazioni di spesa degli Assessori e della Giunta per i Comuni con meno di 5.000 abitanti Parte Quinta NOTE PRATICHE PER LA REDAZIONE DEGLI ATTI COMUNALI<br />\nCapitolo I LE DELIBERAZIONI<br />\n<br />\nOggetto della trattazione Il modello standard di delibera con lo schema e i richiami Come si scrivono le varie parti<br />\nCapitolo II LE FASI PRELIMINARI ALLA SEDUTA DELL’ORGANO DELIBERATIVO<br />\n<br />\nPrima fase: la stesura della proposta<br />\n1.1. Avvertenze generali per la redazione della proposta<br />\n<br />\n1.2. L’intestazione<br />\n<br />\n1.2.1. Contenuto<br />\n<br />\n1.2.2. Formula pratica <br />\n<br />\n1.2.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.3. Il preambolo<br />\n<br />\n1.3.1. Contenuto<br />\n<br />\n1.3.1.1. Gli atti di iniziativa<br />\n<br />\n1.3.1.2. I presupposti di fatto<br />\n<br />\n1.3.1.3. Relazioni tecnico-amministrative e allegati alla premessa<br />\n<br />\n1.3.1.4. I richiami di legge<br />\n<br />\n1.3.1.5. Il richiamo alla comunicazione di avvio del procedimento e alle eventuali memorie o osservazioni presentate<br />\n<br />\n1.3.2. La formulazione pratica<br />\n<br />\n1.3.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.4. La formulazione dei pareri<br />\n<br />\n1.4.1. Il contenuto<br />\n<br />\n1.4.2. La formulazione pratica del parere<br />\n<br />\n1.4.2.1. In caso di parere favorevole<br />\n<br />\n1.4.2.2. In caso di parere sfavorevole<br />\n<br />\n1.4.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.5. La motivazione<br />\n<br />\n1.5.1. Contenuto<br />\n<br />\n1.5.1.1. Prospettazione del problema<br />\n<br />\n1.5.1.2. Acquisizione degli interessi<br />\n<br />\n1.5.1.3. Considerazioni sul problema e prospettazione delle soluzioni<br />\n<br />\n1.5.2. Formulazione pratica<br />\n<br />\n1.5.2.1. La differenza di formule tra preambolo e motivazione<br />\n<br />\n1.5.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.5.3.1. Parametri di sufficienza della motivazione<br />\n<br />\n1.5.3.2. Parametri di congruità della motivazione<br />\n<br />\n1.6. Il dispositivo<br />\n<br />\n1.6.1. Contenuto<br />\n<br />\n1.6.2. Formulazione pratica<br />\n<br />\n1.6.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.6.3.1. La cura degli allegati<br />\n<br />\n1.6.3.2. La chiarezza dei contenuti<br />\n<br />\n1.6.3.3. La congruenza con la parte premessa<br />\n<br />\n1.6.3.4. Il rispetto delle disposizioni della legge sulla privacy<br />\n<br />\nSeconda fase: le operazioni successive alla stesura della proposta di provvedimento<br />\n2.1. La formazione e diramazione dell’ordine del giorno<br />\n<br />\n2.1.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.1.1.1. La formazione dell’ordine del giorno<br />\n<br />\n2.1.1.2. La diramazione dell’ordine del giorno<br />\n<br />\n2.1.1.3. Redazione delle proposte definitive<br />\n<br />\n2.1.1.4. La sottoscrizione dell’ordine del giorno da parte del presidente della seduta<br />\n<br />\n2.1.1.5. La comunicazione ai componenti dell’organo collegiale<br />\n<br />\n2.1.1.6. Pubblicazione degli argomenti all’Albo dell’Ente<br />\n<br />\n2.1.1.7. Il deposito degli atti<br />\n<br />\n2.1.2. Formulazione pratica dell’ordine del giorno<br />\n<br />\n2.1.3. Errori da evitare<br />\n<br />\nCapitolo III LE FASI SUCCESSIVE ALLA SEDUTA DELL’ORGANO DELIBERATIVO<br />\n<br />\nTerza fase: le operazioni successive all’approvazione della proposta; il confezionamento delle delibere approvate dalla Giunta o dal Consiglio; la creazione delle copie<br />\n1.1. Descrizione delle operazioni<br />\n<br />\n1.1.1. Completamento dei dati del frontespizio<br />\n<br />\n1.1.2. Creazione delle copie<br />\n<br />\n1.2. Formulazione pratica<br />\n<br />\n1.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n1.3.1. I dati relativi alla votazione<br />\n<br />\n1.3.2. Omissioni nell’indicazione degli elementi dell’intestazione<br />\n<br />\n1.3.3. L’indicazione dei presenti e degli assenti<br />\n<br />\n1.3.4. Modifiche o rettifiche della proposta successive alla sua approvazione<br />\n<br />\n1.3.5. Correzione di errori di battitura evidenziati prima della sottoscrizione e della pubblicazione<br />\n<br />\nQuarta fase: la sottoposizione alle firme<br />\n2.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.2. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.2.1. La sottoscrizione<br />\n<br />\n2.2.2. Identità tra copie e originale<br />\n<br />\n2.2.3. Inalterabilità del verbale<br />\n<br />\nQuinta fase: la trasmissione delle copie<br />\n3.1. Contenuto<br />\n<br />\n3.2. Formula operativa<br />\n<br />\n3.3. Errori da evitare<br />\n<br />\nSesta fase: la pubblicazione<br />\n4.1. Contenuto<br />\n<br />\n4.2. Formula operativa<br />\n<br />\n4.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n4.3.1. Correzione di errori evidenziati dopo la sottoscrizione e la pubblicazione<br />\n<br />\nSettima fase: l’esecuzione delle delibere. L’esecutività dell’atto o l’immediata eseguibilità<br />\n5.1. Contenuto<br />\n<br />\n5.1.1. Il concetto di esecutività<br />\n<br />\n5.1.2. Il concetto di esecuzione e i soggetti incaricati di apporre l’attestazione di esecutività<br />\n<br />\n5.1.3. L’inserimento in un apposito scadenzario<br />\n<br />\n5.2. La formula operativa<br />\n<br />\n5.2.1. Dell’immediata eseguibilità<br />\n<br />\n5.2.2. Dell’esecutività<br />\n<br />\n5.2.3. Della trasmissione ai responsabili dei servizi<br />\n<br />\n5.3. L’esecuzione delle deliberazioni<br />\n<br />\n5.3.1. L’invio della lettera di trasmissione per la stipula di una convenzione per il servizio di vigilanza<br />\n<br />\n5.3.2. L’avvenuta assunzione della delibera in materia di promozione dei progetti dei lavori socialmente utili<br />\n<br />\n5.3.3. L’avvenuta adozione del piano occupazionale previsto dall’art. 91 t.u.<br />\n<br />\n5.3.4. L’avvenuta adozione del Programma assistenza scolastica anno 20...-20... <br />\n<br />\n5.3.5. Il diniego di un’istanza<br />\n<br />\n5.3.6. La denominazione di nuove strade/piazze comunali<br />\n<br />\nCapitolo IV FATTISPECIE PARTICOLARI DI DELIBERAZIONI E PROVVEDIMENTI<br />\n<br />\nOggetto<br />\n1.1. L’approvazione dello Statuto<br />\n<br />\n1.2. La mozione di sfiducia<br />\n<br />\nCapitolo V LE ORDINANZE DEL SINDACO E DEI DIRIGENTI<br />\n<br />\nOggetto dell’analisi La fase della proposta<br />\n2.1. Intestazione<br />\n<br />\n2.1.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.1.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.2. Preambolo<br />\n<br />\n2.2.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.2.1.1. I presupposti<br />\n<br />\n2.2.1.2. Relazioni tecnico-amministrative<br />\n<br />\n2.2.1.3. I richiami di legge<br />\n<br />\n2.2.1.4. La preventiva comunicazione al Prefetto<br />\n<br />\n2.2.1.5. Il richiamo alla comunicazione di avvio del procedimento e del responsabile del procedimento e alle eventuali memorie o osservazioni presentate<br />\n<br />\n2.2.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.2.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.3. Motivazione<br />\n<br />\n2.3.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.3.1.1. Ordinanze contingibili ed urgenti<br />\n<br />\n2.3.1.2. Ordinanze normali<br />\n<br />\n2.3.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.3.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.4. Dispositivo<br />\n<br />\n2.4.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.4.1.1. L’ordine<br />\n<br />\n2.4.1.2. L’apposizione del termine<br />\n<br />\n2.4.1.3. L’indicazione dei termini e dell’autorità cui poter ricorrere<br />\n<br />\n2.4.1.4. La notificazione/pubblicazione<br />\n<br />\n2.4.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.4.2.1. L’ordine<br />\n<br />\n2.4.2.2. Le comunicazioni previste dalla legge 241/90: il responsabile del procedimento, i termini e l’autorità a cui poter ricorrere, l’accesso agli atti<br />\n<br />\n2.4.2.3. Le formule circa la notificazione/pubblicazione<br />\n<br />\n2.5. L’esecuzione<br />\n<br />\n2.5.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.5.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.6. Luogo, data e sottoscrizione<br />\n<br />\nLe fasi successive all’adozione<br />\nCapitolo VI LE DETERMINAZIONI<br />\n<br />\nOggetto dell’analisi La fase della proposta<br />\n2.1. Intestazione<br />\n<br />\n2.1.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.1.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.1.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.2. Preambolo<br />\n<br />\n2.2.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.2.1.1. I presupposti, i richiami di legge, le relazioni tecniche<br />\n<br />\n2.2.1.2. La proposta di determinazione<br />\n<br />\n2.2.1.3. Il rispetto delle linee di indirizzo del PEG<br />\n<br />\n2.2.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.2.2.1. Formule relative all’impostazione del preambolo, della premessa ed alla esplicazione della motivazione<br />\n<br />\n2.2.3. Premessa per atto con rilevanza contabile<br />\n<br />\n2.2.4. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.2.5. Formulazione operativa <br />\n<br />\n2.3. La motivazione<br />\n<br />\n2.3.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.3.2. La motivazione<br />\n<br />\n2.3.2.1. I presupposti<br />\n<br />\n2.3.2.2. La motivazione degli acquisti di beni e servizi<br />\n<br />\n2.3.2.3. Comuni non capoluogo di Provincia <br />\n<br />\n2.3.3. Formula operativa<br />\n<br />\n2.3.3.1. Formula della motivazione per il caso di utilizzo della convenzione Consip<br />\n<br />\n2.3.3.2. Formula della motivazione per il caso di non utilizzo delle convenzioni Consip e di utilizzo parametri qualità-prezzo (possibile solo se trattasi di Amministrazione non statale)<br />\n<br />\n2.3.3.3. Formula della motivazione nel caso in cui non risulta attiva alcuna convenzione Consip<br />\n<br />\n2.4. L’acquisizione dell’autocertificazione e il suo inserimento nello schema dell’atto <br />\n<br />\n2.4.1. La formulazione operativa<br />\n<br />\n2.4.1.1. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà da allegare alla determinazione (esempio per il caso di utilizzo delle convenzioni Consip)<br />\n<br />\n2.4.1.2. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà da allegare alla determinazione (esempio per il caso di utilizzo parametri qualità-prezzo)<br />\n<br />\n2.4.1.3. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà da allegare alla determinazione (esempio per il caso di motivazione di non utilizzo della convenzione Consip)<br />\n<br />\n2.4.2. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.5. Dispositivo<br />\n<br />\n2.5.1. Contenuto<br />\n<br />\n2.5.2. Formula operativa<br />\n<br />\n2.5.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n2.6. Eventuale previa determinazione dirigenziale di prenotazione di impegno di spesa<br />\n<br />\n2.6.1. Contenuto <br />\n<br />\n2.6.2. Formulazione operativa<br />\n<br />\nAltre tipologie di determinazioni<br />\n3.1. Nella premessa <br />\n<br />\n3.2. Nel dispositivo<br />\n<br />\n3.2.1. Contenuto <br />\n<br />\n3.2.2. Formula operativa <br />\n<br />\n3.2.3. Risultanze finali<br />\n<br />\nL’esecuzione delle determinazioni L’esecuzione del provvedimento di aggiudicazione: la conclusione del contratto e la stipula<br />\n5.1. Il concetto di aggiudicazione: duplicità di effetti (contabili e civilistici)<br />\n<br />\nStipula in forma pubblica<br />\n6.1. Nozione<br />\n<br />\n6.1.1. Forma pubblica notarile<br />\n<br />\n6.1.2. Forma pubblica amministrativa<br />\n<br />\n6.2. Profili oggettivi<br />\n<br />\n6.3. Profili soggettivi<br />\n<br />\n6.3.1. Individuazione del soggetto rogante<br />\n<br />\n6.4. Formulazione operativa<br />\n<br />\n6.5. Contratto informatico<br />\n<br />\nStipula in forma privata<br />\n7.1. Nozione<br />\n<br />\n7.2. Formulazione operativa<br />\n<br />\nLe disposizioni circa l’efficacia<br />\n8.1. Contenuto<br />\n<br />\n8.2. Formula operativa<br />\n<br />\n8.3. Errori da evitare<br />\n<br />\n8.4. Schema generale di determinazione<br />\n<br />\nLe fasi successive alla redazione della proposta<br />\nCapitolo VII FATTISPECIE PARTICOLARI DI DETERMINAZIONI<br />\n<br />\nLa procedura di affidamento diretto<br />\n1.1. L’eccezionalità dell’affidamento diretto e la necessità della motivazione<br />\n<br />\n1.2. Contenuto necessario della motivazione<br />\n<br />\n1.3. La motivazione degli atti di affidamento di lavori, servizi e forniture<br />\n<br />\n1.4. Formulazione operativa di una determinazione di impegno di affidamento diretto<br />\n<br />\nL’affidamento degli incarichi esterni<br />\n2.1. Premessa introduttiva<br />\n<br />\n2.2. Profili generali concernenti l’affidamento degli incarichi all’esterno nella lettura data dalla giurisprudenza contabile<br />\n<br />\n2.2.1. La disciplina vigente per il conferimento di incarichi<br />\n<br />\n2.2.2. L’art. 7 del d.lgs. 165/2001<br />\n<br />\n2.2.3. Sintesi dei presupposti per l’affidamento degli incarichi <br />\n<br />\n2.3. Il procedimento per il conferimento di un incarico esterno<br />\n<br />\n2.3.1. La competenza all’attribuzione<br />\n<br />\n2.3.2. La fase preparatoria<br />\n<br />\n2.3.2.1. Il preambolo e l’indicazione dei presupposti di fatto<br />\n<br />\n2.3.2.1.1. Il primo presupposto oggettivo di legittimità. I casi di conferimento<br />\n<br />\n2.3.2.1.2. Il secondo presupposto soggettivo: la particolare e comprovata specializzazione<br />\n<br />\n2.3.2.1.3. La limitazione dell’oggetto. L’impossibilità di ricorrere ad incarichi di collaborazione coordinata e continuativa. I concetti di studio, ricerca, consulenza<br />\n<br />\n2.3.2.2. La motivazione<br />\n<br />\n2.3.2.2.1. Il terzo presupposto: la procedura comparativa<br />\n<br />\n2.3.2.2.2. Il quarto presupposto di legittimità: la comunicazione preventiva agli organi di revisione di ciascun Ente<br />\n<br />\n2.3.2.2.3. Il quinto presupposto di legittimità: la programmazione (con apposito atto consiliare) e il tetto di spesa (stabilito in sede di bilancio e determinato dal Consiglio)<br />\n<br />\n2.3.2.3. Gli altri atti presupposti e richiamati<br />\n<br />\n2.3.2.3.1. I presupposti di diritto e in fatto<br />\n<br />\n2.3.3. La fase costitutiva<br />\n<br />\n2.3.3.1. Il contenuto del dispositivo<br />\n<br />\n2.3.4. La fase integrativa dell’efficacia<br />\n<br />\n2.3.4.1. La particolare condizione di efficacia dei contratti relativi a rapporti di consulenza<br />\n<br />\n2.3.4.2. La comunicazione alla Corte dei conti<br />\n<br />\nCapitolo VIII LA FORMA DEL LINGUAGGIO<br />\n<br />\nOggetto dell’analisi Le caratteristiche del linguaggio burocratico La direttiva della Funzione pubblica e il progetto Chiaro!<br />\n3.1. Le regole generali<br />\n<br />\n3.2. Le regole specifiche di scrittura del testo<br />\n<br />\nLe regole dettate dalla legge per la redazione degli atti pubblici<br />\nParte Sesta LA TECNICA DI REDAZIONE DEGLI ATTI<br />\n<br />\nCapitolo I LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE<br />\n<br />\nLa delibera di approvazione del programma per l’affidamento degli incarichi di collaborazione – anno L’adozione di un regolamento La modifica dello Statuto<br />\nCapitolo II LE DELIBERE DELLA GIUNTA COMUNALE<br />\n<br />\nOggetto dell’analisi Delibera di approvazione di indennità di funzione dei componenti della Giunta comunale<br />\nCapitolo III LE DETERMINAZIONI DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI<br />\n<br />\nOggetto L’acquisto di manifesti e locandine per attività culturali<br />\nCapitolo IV LE ORDINANZE DEL SINDACO<br />\n<br />\nOggetto Ordinanza avente rilievo igienico-sanitario per la salute della collettività Ordinanza contingibile e urgente al fine di prevenire gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica ai sensi dell’art. 54, comma 4, d.lgs. 267/2000<br />\nCapitolo V I DECRETI DEL SINDACO<br />\n<br />\nOggetto La nomina e designazione di rappresentanti presso Enti o aziende o istituzioni La nomina di amministratore di sistema<br />\nContenuti aggiuntivi:<br />\n<br />\ni modelli degli atti amministrativi comunali<br />\n<br />\nPresentazione<br />\n<br />\nIndice dei modelli<br />\n<br />\n– Regolamenti comunali<br />\n<br />\n– Decreti del Sindaco<br />\n<br />\n– Ordinanze<br />\n<br />\n– Atti del Consiglio<br />\n<br />\n– Atti della Giunta<br />\n<br />\n– Atti dei Dirigenti","MetaKeywords":null,"MetaDescription":"La stesura di un atto amministrativo è operazione assai complessa e mai banale, né meccanica o ottusamente ripetitiva, ma che richiede la profonda con","MetaTitle":"LA REDAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DEL 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Cod. | 9788891661241 |
Data pubblicazione | Gennaio 2023 |
Libri | |
Autore | Tessaro Tiziano |
Numero collana | 99 |
Collana | PROGETTO ENTE LOCALE |
Anno | 2023 |
N. pagine | 740 |
Edizione | 13 |